Tuesday, January 22, 2008

La Chiesa Politica

Ieri una serie di notizie ha agitato la mia sensibilità di cattolico che non si riconosce nell’azione “politica” di questa Chiesa.

I giornali riportavano l’intervista ad uno dei firmatari del famoso appello contro il Papa alla Sapienza, la sua opinione era che nessuno aveva voluto impedire la presenza del Papa, quanto contestato l’opportunità della sua lezione all’inaugurazione dell’anno accademico.

Sono stato tra quelli che ha pensato che questi professori avessero fatto una cosa sbagliata e paradossale per difendere il diritto alla parola della scienza nei confronti delle ingerenze della Chiesa. Nel senso che, pur ritenendo vero ciò che questi professori affermavano, pensavo che la loro protesta fosse poco opportuna. Aveva dato la possibilità di inscenare una clamorosa boutade in cui veniva rappresentata la censura ad un Papa che dispone di televisioni e radio, ad una gerarchia ecclesiastica che dispone di legioni di parlamentari sovrastimate rispetto all’attuale ruolo dei cattolici nella vita degli italiani.

Ma veramente credete che il Papa poteva fermarsi per l’opposizione di 67 professori di 4500 e di 300 studenti su 150.000?

Suvvia... le favole raccontiamole ai bambini...

La “Gerarchia” ha voluto creare il caso, non sono d’accordo con Magdi Allam che proprio su questo tema dice “Perché se questa minoranza di fanatici ideologizzati e violenti è in grado di conseguire il suo scopo, significa che la maggioranza si è di fatto arresa all'arbitrio e alla tirannia della minoranza” .

Nessuno si era arreso e la maggior parte delle persone era favorevole all’intervento del Papa, se lui fosse andato avrebbe parlato e fuori i ragazzi avrebbero contestato. Non è questa la democrazia? Parli Papa ma anche chi non è d’accordo.

Invece siamo al paradosso che la difesa del diritto alla parola vale per il Papa (che per altro si difende benissimo da solo..) e non per chi non è d’accordo. Qualche stupido arriva a chiedere addirittura il licenziamento dei professori... ecco questa non è democrazia.

Un altra notizia riguardava proprio la politicizzazione dell’Angelus.. una classe politica intera che ha paura della forza della Chiesa si è presentata in una funzione religiosa per manifestare la solidarietà al Papa... ma non dovrebbero essere distinti i momenti dell’anima e quelli della politica? Da destra a sinistra, da Borghenzio a Rutelli, da Casini a Fioroni agli immancabili Andreotti e Mastella.

Non sarebbe stato meglio che i vari porporati dicessero ai nostri politici di manifestare in una occasione diversa. No, anzi se ne sono compiaciuti.

Fa parte della loro azione politica.

Patetico vedere il corteo di ex-comunisti, ex-radicali, ex-sposati, multifamiglie e assolti per prescrizione prostrarsi per dire “io c’ero”. La classe politica è allo sfascio e si sa, ma anche la Chiesa, per quella parte del suo "essere soggetto politico", ne fa parte e ne subisce le conseguenze.

Le chiese si svuotano, i preti diminuiscono e l’ultima notizia di ieri che volevo citare è quella che riporta che anche la Chiesa, quale Istituzione, ormai è considerata autorevole da meno del 50% degli italiani, con un netto calo rispetto all’anno precedente. Solo in parlamento esiste una rappresentanza sproporzionata alla reale presenza della Chiesa nella società, segno che questa rappresentanza è funzionale solo al mantenimento del potere, che potrebbe essere messo a repentaglio (per politici deboli come i nostri) da una forte azione di contrasto proprio da parte della Chiesa. Come in altri celebri casi è la forza mediatica della Chiesa oggi la sua forza politica, altro che Papa censurato...

La Chiesa, o meglio i politici della Chiesa, anziani uomini cresciuti confrontandosi solo tra uomini e secondo logiche proprie della politica, sono lontani dalla società civile, non ne raccolgono le istanze e cercano solo di esprimere la propria forza. Lo hanno dimostrato negli ultimi referendum, costoro, consapevoli di non avere la forza di vincere con le loro idee non hanno “affermato” un’idea, sono ricorsi all’astensione per vincere. Proprio come Craxi che invitava ad andare al mare.

A leggere tutte queste notizie mi sono “quasi” pentito di non essere stato d’accordo con quei professori, ma per fortuna sul giornale di ieri veniva riportato anche un discorso del Cardinale Tettamanzi sulla comprensione dei dolori delle separazioni e dei divorzi.. ma questo è (per fortuna) tutto un altro post.

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