Monday, February 11, 2008

La gamba tesa del Vaticano

Premetto il titolo non è mio ma dell'articolo di Gad Lerner su Repubblica in cui mi sono pienamente ritrovato. Scrivo spesso (da cattolico) sull'interventismo politico della Chiesa... l'argomento è delicato perchè non è sempre chiaro capire dove la parola della Chiesa sia difesa dei valori e dove ingerenza politica.

Stiamo parlando ovviamente della "gerarchia" perchè invece è ovvio che per tutti gli altri il problema non si pone. Purtroppo la gestione Ruini ha introdotto un interventismo esasperato che continua nonostante la sua (solo formale) uscita di scena, ed il problema reale è che, ad opporsi a questa offensiva, si rischia di essere tacciati di essere anti-clericale. Anche oggi, Il monsignor Martino, che pure è tra i più equilibrati e diplomatici, afferma che "osservo in tutto il mondo europeo un spirito laicismo aggressivo".

Si vuole quindi accreditare la tesi per cui la Chiesa è sotto assedio, ma in realtà è evidente che questa "Gerarchia" fa politica, e molta. Tornando alle motivazioni di questo post, volevo commentare l'intervento di Dino Boffo al TG1, quando leggendo il pezzo di Lerner mi son detto: è già scritto tutto, vi consiglio di leggerlo.

Quando Boffo afferma che "“E’ interesse dei cattolici, ma anche dello stesso centrodestra, che sia salvaguardata la presenza in quello schieramento di un partito che fa direttamente riferimento alla dottrina sociale cristiana” ignorando al tempo stesso una simile esigenza per il centro-sinistra è un chiaro messaggio politico.

Come osserva Lerner la Chiesa ha guardato con interesse la nascita di micro-partiti con alto potere di interdizione ed ora il PD e il PDL mettono a richio questa strategia. Pochi voti possono contare molto. In fondo era la stessa tattica utilizzata in occasione dei referendum. In difficoltà ad affermare un principio, o meglio in difficoltà ad accettare un eventuale esito negativo della consultazione, ci si è orientati a renderlo inefficace.

Una scelta di basso profilo, perchè si basava sulla scarsa partecipazione ai referendum, perchè negava a quelli che sono andati a votare il diritto di esprimersi. La "realtà Chiesa", come la Politica, vive una crisi di rappresentatività e reagisce con iniziative che nulla hanno a vedere con la natura della sua missione.

Ma le chiese si svuotano e le vocazioni languono... capire il sentimento dei tempi e dare risposte adeguate non è relativismo, come sostengono alcuni, ma comunicare un messaggio nelle forme in cui le persone lo possano capire.

Questa generazione di uomini (nel senso di soli maschi), cresciuti alla scuola del potere, è troppo lontana dal mondo per capire che certe strategie, anche sotto il profilo "tattico", sono perdenti, perchè si basano su un privilegio acquisito che è quello del potere, le relazioni, i media e le altre armi di pressione, ma indebolisce a lungo termine quello che è il valore che sostiene quel potere, ovvero l'adesione delle persone ad un pensiero.

1 comment:

Anonymous said...

condivido parola per parola